TMI PILLS #3
“Chiedere”
Faccio davvero fatica a chiedere. Non è una cosa che mi viene naturale.
“Mi immagino sempre che l’altro si rifiuti, si scocci. O peggio, che ci rimanga male. ??
Mi vedo già lì, a giudicarmi stupido per aver fatto una domanda a cui avrei potuto rispondere da solo… a sentirmi in colpa per aver amareggiato l’altra persona con la mia richiesta… oppure a vedermi non ascoltato, ignorato.
Anche ieri, prima di scriverti mi sono fatto un sacco di “paranoie”. A un certo punto però ho pensato che c’era la possibilità che tu accogliessi la richiesta con disponibilità. ?
In quel momento mi sono sentito più sicuro, meno vulnerabile, ho fatto un gran respiro e ho inviato il messaggio.” ?️
Accade di osservare, anche nella relazione terapeutica, il momento in cui il paziente inizia pian piano a prendere distanza (differenziare), rispetto alle consuete rappresentazioni negative dell’altro e soprattutto di sè stesso.?
“In questo punto è stato gettato il seme della capacità di vedere le proprie rappresentazioni di sè-con-gli-altri da un’altra prospettiva e considerarle soprattutto credenze profondamente radicate e non mero specchio della realtà.”?
Da qui in poi si supporta la persona a potenziare le parti sane ?? e l’accesso a rappresentazioni più benevole di sè e dell’altro ?, anche grazie a tecniche esperienziali, immaginative, drammaturgiche.
? by Maria Castelli on @unsplash