?️ Riccardo Fochesato, Benjamin Gallinaro
Le strategie di coping sono comportamenti messi in atto per potersi adattare in situazioni o eventi che creano particolare stress o sofferenza emotiva.
Queste strategie possono dividersi in 3 sottocategorie:
- Focus sul problema: modifica degli agenti stressanti
- Eliminazione delle cause che scatenano lo stress o la sofferenza (“trigger”).
- Focus su emozione: modifica delle reazioni emotive.
- Evitamento e distanziamento (emotivo) dal “trigger”
- Rivalutazione positiva
- Presa di responsabilità
- Controllo e autocontrollo
- Ricerca di supporto.
- Focus sulla valutazione: modifica del proprio modo di pensare.
- Distanziamento (cognitivo) dal “trigger”
- Negazione del trigger.
I coping possono essere funzionali, ovvero efficaci in termini di fronteggiamento e gestione dell’evento stressante, oppure disfunzionali, ovvero non in grado di aiutarci a gestire la situazione, oppure causa di ulteriori effetti negativi “collaterali” che rischiano di mantenere e alimentare i meccanismi sottostanti la sofferenza emotiva. La differenza la fa anche la capacità di usarli in modo flessibile, intercambiabile e coerente con il contesto e la situazione, anziché in modalità rigida e inflessibile.
Bibliografia:
- Rafaeli E., Bernstein D., Young J., “Schema therapy. Fondamenti di base e differenza della terapia cognitiva”, Istituto di Scienze Cognitive Editore, 2013
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Arntz A., Jacob G., “Schema therapy in azione: teoria e pratica”, Istituto di Scienze Cognitive Editore 2013