Metacognizione: saper leggere se stessi e gli altri… una chiave per favorire il benessere

 

di Benjamin Gallinaro

È venerdì, tardo pomeriggio. Siamo nel nostro locale preferito. Dopo una dura settimana di lavoro possiamo finalmente rilassarci, in compagnia dei nostri amici, allietati dal suono del duo chitarra e voce che accompagna l’aperitivo che ci ricorda che l’atteso weekend è proprio iniziato.

All’improvviso, fa capolino nel locale un vecchio amico… o meglio un “ex amico”, che non frequentiamo ormai da anni, a seguito di una divergenza che aveva sancito il distacco e la fine dell’amicizia, seguita da un senso di delusione e rancore mai del tutto sopiti.

Ci sale un indefinito senso di disagio, proviamo repentinamente ad evitare il suo sguardo, ma prima di riuscirci ci accorgiamo che ci ha notati e accenna un sorriso alzando il suo bicchiere nella nostra direzione.

In quel momento nella nostra mentre irrompe come un fiume in piena un solo pensiero “mi ha sorriso in maniera beffarda perché vuole prendersi nuovamente gioco di me, dopo tanti anni!”.

Subito ci accorgiamo che qualcosa in noi cambia, aumenta la sudorazione e la sensazione di tensione muscolare. La avvertiamo nelle nostre braccia, nel modo in cui serriamo le mandibole e in cui corrughiamo la fronte. Il pensiero del suo sorriso beffardo e provocatorio non ci lascia… anzi si fa ripetuto e incessante, scavando nella nostra mente come la celebre tortura della goccia cinese. La tensione aumenta e giunge fino alle nostre mani. Il modo in cui reggiamo il bicchiere con il nostro aperitivo, è molto più simile a come terremmo in mano qualcosa che vogliamo scagliare, piuttosto che qualcosa che stiamo assaporando. Lasciamo la compagnia e il bicchiere a metà e decidiamo di recarci a casa a “decomprimere”.
La serata è rovinata. Forse anche il weekend.

Torniamo un attimo indietro, e come in un classico meccanismo alla “Sliding Doors” proviamo a offrire uno scenario alternativo a questa vicenda.

Immaginiamo che dopo l’iniziale percezione di scherno provocatorio alla vista del sorriso del vecchio amico, nella nostra mente comincino a farsi strada anche altri pensieri: “ok… manteniamo la calma… la prima impressione è che mi stia deridendo… ma non posso escludere che mi abbia sorriso e salutato in nome dei bei tempi passati. In fondo, prima dell’allontanamento, siamo stati grandi amici per molti anni…” oppure “sorride per mascherare l’imbarazzo. Anche a me la situazione mette un po’ a disagio. Dopo quella litigata non ci siamo più chiariti e rivederci dopo molti anni fa uno strano effetto”

Cosa succede in questo momento?

… leggi la versione integrale dell’articolo sul State of Mind:
http://www.stateofmind.it/2018/07/metacognizione-componenti-teorie/

 

RISORSE:

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Il disturbo narcisistico di personalità

IL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ

Il disturbo narcisistico di personalità interessa circa l’1% della popolazione, prevalentamente (ma non esclusivamente) di sesso maschile. Si manifesta con un pattern di idee di grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia.

Il narcisista coltiva un’idea grandiosa di importanza, nutre fervide fantasie di successo e ha la convinzione di essere speciale e superiore rispetto alla maggioranza delle persone che lo circondano. In alcuni casi manifesta tale convinzione con atteggiamenti arroganti, prepotenti o esibizionisti (narcisista overt). In altri casi non espone apertamente la propria idea di grandiosità, vivendola più intimamante (narcisista covert).
La persona con disturbo narcisistico di personalità ha l’aspettativa che gli altri riconoscano il proprio status speciale ed esclusivo ed è alla costante ricerca di complimenti e apprezzamento. Si dimostra molto sensibile alle critiche, alle quali può reagire con arroganza e presuntuosità. Nonostante non lo mostri apertamente, la critica può infatti tormentarlo e lasciarlo umiliato per giorni interi.
Il narcisista è costantemente all’inseguimento del rispecchiamento della sua presunta grandiosità da parte dell’altro. Allo stesso tempo, tuttavia, vive la continua minaccia che l’altro possa in realtà disprezzarlo, criticarlo, manipolarlo oppure che possa manifestare disinteresse di fronte ai propri bisogni o sofferenza davanti alla propria volontà di autonomia ed esplorazione.

In virtù del valore che sentono di possedere, amano circondarsi di persone prestigiose, o che ritengono essere di rango elevato e che possano valorizzarlo e dargli lustro.  

Spesso sono persone estremamente competitive, guidate dal bisogno di primeggiare ed essere i migliori.  Tuttavia non sempre l’ambizione e la competizione si accompagnano al talento e al raggiungimento del successo.

A prima vista si potrebbe pensare che le motivazioni che guidano il narcisista a mettersi in gioco in imprese e compiti sempre più  sfidanti sia esclusivamente  il fatto di voler lasciare il segno, di voler essere ricordati.
In realtà la spinta che guida il narcisista è di sfuggire al vuoto, all’assenza di senso che caratterizza la sua vita e al timore di rivelarsi un “bluff”, una persona in realtà priva di valore. Il narcisista indossa una maschera. Nasconde sotto gli abiti firmati e la sua presunta arroganza lo spettro del baratro e dell’annichilimento. 

Un’altra caratteristica che contraddistingue la personalità narcisista è l’assenza di empatia e la tendenza a sfruttare l’altro in chiave opportunistica. I narcisisti sono persone possono avere la tendenza a instaurare amicizie o relazioni sentimentali solo se hanno la certezza che l’altro possa soddisfare i loro bisogni, in primis se riesce a soddisfare il suo costante bisogno di apprezzamento. 

Spesso la persona narcisista è dotata di un’alta capacità seduttiva, e appare molto sicura di sé. In una prima fase di corteggiamento e innamoramento tende a idealizzare l’altra persona e può mostrarsi come il partner perfetto, ricoprendo l’altra persona di attenzioni, facendola sentire unica e speciale. Tuttavia, mano a mano che la relazione procede e si fa più profonda, la persona narcisista può diventare via via sempre più scostante e “volatile”. 

Potrà iniziare ad apparire più distante, emotivamente fredda e distaccata, non di rado potrebbe avere altre relazioni extraconiugali o sminuire apertamente il partner, riempiendolo/a di critiche e rimproveri. 

Visto dall’esterno il narcisista può spesso apparire come una persona realizzata e “riuscita”, con una vita invidiabile, inserita molto bene a livello sociale e professionale, perfettamente padrona della propria esistenza. La realtà tuttavia è molto diversa. La persona narcisista è vittima di un giudice interno inflessibile, che detta le sue azioni e che giorno dopo giorno emette continue sentenze: la persona narcisista non è libera, ma vive in continua competizione.

Generalmente le persone con disturbo narcisistico di personalità arrivano in terapia  manifestando una costellazione di emozioni negative, legata principalmente al mancato soddisfacimento del loro desiderio primario di essere riconosciuti per il proprio valore speciale. Situazioni come un mancato riconoscimento in ambito professionale, la rottura di una relazione, la perdita di una gara o l’insuccesso scolastico viene interpretato dai narcisisti indicativo del loro fallimento e della loro inefficacia (“bluff”) e determinano una situazione  interiore profondamente negativa caratterizzata da emozioni di vergogna, tristezza o rabbia.

Diversi trattamenti psicoterapici si mostrano efficaci per la cura del disturbo narcisistico di personalità, tra i quali:

  • Terapia Metacognitiva Interpersonale
  • Schema Teraphy

Per ulteriori approfondimenti : 

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  • Dimaggio G, Montano A, Popolo R, Salvatore G (2013). Terapia Metacognitiva Interpersonale dei disturbi di personalità. Raffaello Cortina Editore
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  • Dimaggio G (2016). L’illusione del Narcisista. La malattia nella grande vita. Baldini&Castoldi
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Conscious Break

DAYS OF MINDFULNESS #10

Quante volte ti capita di trovarti in pausa pranzo al lavoro e metterti a controllare la casella email o i social?

Nei momenti di tranquillità sul lavoro, o quando sei in pausa, prenditi qualche momento per dare alla tua mente una vera pausa, senza riempire ogni spazio della giornata.
Alzati dalla scrivania, avvicinati alla finestra e guarda fuori.
Ammira il colore del cielo, o la texture delle nuvole.
Ascolta i suoni che provengono dall’esterno, e prova a identificarli.
Se in questi momenti il tuo pensiero inizia a vagare, sii pronto a riportarlo indietro.