?️ Riccardo Fochesato, Benjamin Gallinaro
La ruminazione ansiosa post evento è un particolare stile di pensiero ripetitivo caratterizzato dalla prevalenza di un forte sentimento di ansia nei confronti di eventi accaduti in passato. Questa strategia automatica è una delle caratteristiche centrali in condizioni cliniche particolarmente invalidanti, come il disturbo d’ansia sociale.
Il pensiero è focalizzato costantemente su un evento passato che ci ha creato disagio (come una situazione sociale in cui si crede di aver fatto una brutta figura) e oscilla tra un’ostentata analisi di tutte le variabili dell’evento (rivivendolo indirettamente più e più volte) e la creazione di realtà immaginate alternative nelle quali avremmo potuto agire diversamente sentendoci più tranquilli e soddisfatti.
Le conseguenze di questo stile di pensiero sono:
- interferenza con il reale superamento dell’evento passato che ha ci ha creato disagio
- distorsione delle situazioni sociali future, viste come minacciose e nelle quali non sarò capace
- bias di memoria: ci si ricorda più facilmente di esperienze sociali passate negative rispetto alle positive
- drastica diminuzione delle risorse cognitive di problem solving, attenzione e concentrazione nel presente
- incremento dell’ansia anticipatoria e dell’evitamento per le future situazioni sociali
- rafforzamento dell’immagine nucleare negativa di sé come “inadeguato/a”
- percezione amplificata delle altre persone come modelli con qualità irraggiungibili.
Le meta-credenze associate alla ruminazione ansiosa post evento sono:
- Negative:
- “Non posso fare nient’altro per evitare di sbagliare”
- “Non ho altre strategie oltre a questa per poter correggermi”
- “Anche se è doloroso, lo devo fare”
- “È automatico, incontrollabile e non riesco a fermarlo, può accadere in qualsiasi momento e ovunque”.
- Positive:
- “Mi serve per capire come mi sono sentito”
- “Mi serve per capire gli errori che ho commesso”
- “Utile per dare un senso a situazioni legate al passato
- “Mi aiuta a prevenire eventuali errori futuri”.
Better safe than sorry:
Le persone che hanno un pensiero frequentemente caratterizzato da ruminazione post evento, hanno una posizione ambivalente rispetto ad esso:
- da una parte ne vivono consapevolmente la pesantezza e sofferenza associata
- dall’altra però non riescono a farne a meno, vedendolo come il male minore per poter gestire il timore di errore e inadeguatezza.
Bibliografia:
- Manfredi, C., Caselli G., Rebecchi, D., Rovetto F., Ruggiero, G.M., Sassaroli, S., Spada, MM (2011). Temperament and Parental Styles as Predictors of Ruminative Brooding and Worry. Personality and Individual Differences, 50(2), 186-191.
- Sassaroli, S & Ruggiero, G.M. (2003). Psicopatologia cognitiva del rimuginio. Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale, 9, 31-45.
- N. Yoshinaga, K. Takaoka, O. Kobori, It hurts but I still need it: A qualitative investigation of post-event processing in social anxiety disorder, Behav. Cogn. Psychoterapy (2020), pp. 364-369